Indifferente zelo

Potete leggere sotto, dopo il vangelo, una breve storia della basilica del Laterano. Sì, è vero, ci chiediamo tutti come sarebbe andata se Costantino non si fosse fatto battezzare, se il vangelo fosse rimasto clandestino più a lungo, senza amicizie tra imperatori e papi… Certo è che allora, a quei tempi di terrore e persecuzione, i cristiani tirarono un sospiro di sollievo e ringraziarono Dio per la libertà concessa. Non farebbero così, ora, i nostri fratelli perseguitati in Africa e Asia, per non pensare a quelli non perseguitati ma di certo emarginati in Turchia, Palestina e chissà quanti altri luoghi? E noi, cristiani d’Europa occidentale, che da millesettecento anni non conosciamo persecuzione, qual è la nostra fatica? Forse esattamente questa. Che crediamo o no, che portiamo o meno una croce al collo, che leggiamo il vangelo o che ce ne dimentichiamo, nulla importa a nessuno. E, alla lunga, forse nulla importa nemmeno a noi. Esser divorati dal nulla, anziché dallo zelo per Dio, sarebbe peggio che finire al Colosseo in bocca a un leone.

Dedicazione della basilica di San Giovanni in Laterano Gv 2,13-22 Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Storia della basilica di San Giovanni in Laterano Quando l’imperatore romano Costantino si convertì alla religione cristiana, verso il 312, donò al papa Milziade il palazzo del Laterano, che egli aveva fatto costruire sul Celio per sua moglie Fausta. Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la chiesa del Laterano, la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente. Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe.
Consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a san Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di San Giovanni in Laterano. Per più di dieci secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici. Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e venne di nuovo consacrata nel 1726.

Nonna Madaboo, Maddalena, ci ha lasciato. Il suo volto ci ha aiutato a riflettere dalle pagine della Locanda e del libro Nessuno lo ha mai visto. È per sempre impresso nei nostri cuori.