Cosa miri?

La domanda non è per nulla fuori luogo, anche se lo sembra. Perché infatti chiedere a un cieco cosa vuoi che io faccia per te, se ti chiami Gesù Nazareno il guaritore, e il cieco mendicante ti grida pietà di me? Perché esprimere un desiderio lo rafforza, aumenta la convinzione e la fede che possa realizzarsi. Molte volte infatti, chiedendo a qualcuno cosa desideri?, ci sentiamo rispondere “non so”. E forse è proprio questo il problema: non sapere cosa vogliamo davvero. Come Socrate allora ci chiediamo: so di non sapere? So di essere cieco e non vedere ciò che voglio? Dove puntano i miei occhi, dove mira il mio sguardo? Che io veda di nuovo! Che io abbia desideri più grandi dell’elemosina.

Lc 18,35-43 Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.