Milàn

Molti sono i lettori che, ogni giorno, fanno sosta qui alla Locanda cercando un po’ di ristoro dalle stanchezze del cammino. Alcuni di rito ambrosiano, a cui oggi facciamo gli auguri, domandano come mai qui si usi leggere il vangelo di rito romano, pur essendo l’oste di origine milanese. I “romani” dal canto loro, spesso non capiscono come possa esistere una diocesi che “fa per conto suo”: la Chiesa, dicono, è una! Certo è una, ma non uniformata. L’uniforme la lasciamo ai militari, preferendo ad essa l’unità dei cuori. Essa non si fa per forza leggendo tutti lo stesso Vangelo e dicendo messa allo stesso modo. Per i primi millecinquecento anni, ogni chiesa locale aveva il suo calendario liturgico, i suoi santi locali e le conseguenti differenze di testi biblici. Insomma: paese che vai, rito liturgico che trovi. Tutti però uniti dallo stesso e unico credo in Gesù. Col concilio di Trento (gli appassionati vedano il link qui sotto) si decise di uniformare i riti, ormai troppi e troppo confusi, sotto l’unico rito di Roma. Resistette Milano, forte di un rito antichissimo, risalente ad Ambrogio stesso, vescovo nientemeno che dal 7 dicembre 374 al 397. Orgoglio da “bauscia de Milán”? Può essere, visti certi esemplari di liturgisti (liturgomani) ambrosiani che usano l’autonomia del rito per andare più all’indietro che in avanti… A noi piace però apprezzare che una chiesa locale possa decidere le letture della messa e come celebrarla, senza per questo sentirsi meno unita ai fratelli nel mondo. Magari fosse così anche per altre chiese, in contesti e climi diversi da quello di Roma! Vi assicuro che certe messe in latino nelle foreste tropicali stridono quanto il parmigiano sul sushi. Detto questo, buon Sant’Ambrogio a tutti! PS Ambrogio non nacque a Milano ma a Treviri, nell’attuale Germania.

Sant’Ambrogio vescovo e patrono di Milano Mt 11,28-38 Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

https://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20100426_quo-primum_it.html