
Action cam, body cam, i nomi sono tanti ma lo scopo di queste mini telecamere è uno: mostrare esattamente ciò che il soggetto vede. Basta fissarla al petto o in fronte, e tutti rivivranno la scena ” in soggettiva”, dal tuo punto di vista. Il quarto Vangelo, quello di Giovanni, può essere considerato il vangelo “in soggettiva”, i fatti così come li ha vissuti chi scrive o addirittura come li ha vissuti Gesù. Sì perché spesso, leggendo Giovanni, pare di avvertire le stesse emozioni di Gesù, i suoi sentimenti, la sua visione interiore. E così, mentre Matteo e Luca narrano di Gesù nato a Betlemme, Giovanni dirà che il Verbo si fece carne e la Luce venne nel mondo. Giovanni e il suo gruppo, scrissero questo vangelo quando gli altri tre già circolavano e probabilmente diedero per certo che i loro lettori già li conoscessero. Non per nulla il vangelo di Giovanni è considerato il vangelo del discepolo maturo. L’inquadratura in soggettiva è più godibile se già si è vista la scena completa. Diversamente è più difficile capire cosa stia accadendo…
San Giovanni evangelista 1Gv 1,1-4 Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi –, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.