Eppure no

Dunque ciò che Giovanni Battista diceva ieri alla gente era frutto della sua stessa esperienza. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, diceva. Oggi ripete due volte: io non lo conoscevo. Eppure sappiamo che lo conosceva eccome, l’aveva addirittura riconosciuto prima di nascere, scalciando in grembo ad Elisabetta che salutava Maria incinta. Dunque? Dunque vale per Giovanni ciò che dicevamo ieri per ciascuno di noi. Gesù sta in mezzo a noi, è nella nostra vita, così come era nella famiglia di Giovanni. Ma conoscerlo è cosa diversa. Conoscerlo è opera dello Spirito. È Dio stesso cioè che ci dà occhi interiori per vedere in Gesù il maestro della nostra vita, la via da seguire per non confondersi né conformarsi alla mentalità comune ma rimanere se stessi, seguendolo.

Gv 1,29-34 Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».