La vita tornare

Una mano paralizzata. La mano, l’apice dell’evoluzione umana, con tutto il suo significato, con tutto quello che può fare e dire. Quella mano guarisce non appena l’uomo la tende. Una mano non tesa si paralizza. Quante mani usate male, destinate a bloccarsi. Mani che sanno usare solo l’indice, per puntarlo contro il prossimo o per tirare il grilletto. Mani strette a pugno, mani che usano solo il pollice sullo schermo del videogioco. Mani tese, mani che cercano altre mani, mani di gente che sa aiutare. Una alunna scriveva: “I miei mi hanno detto che si separano, e mi è crollato il mondo addosso. In un istante ho perso ogni motivazione, si è spento ogni progetto, mi sono sentita bloccata, vuota. Dopo che ho visto le sue foto, prof, con quei bimbi e quella gente, ho sentito tornare in me la vita. Mi sono detta: forza, il mondo è grande e c’è bisogno di me, c’è tanto da fare! Ho ritrovato motivazione, non resterò ferma”. Tendi la mano e guarirai.

Mc 3,1-6 Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.