Dormire

Lo presero in barca così com’era ed evidentemente era stanco, stanchissimo, tanto che si addormentò a poppa sul cuscino. Anche Matteo e Luca lo narrano ed è l’unica volta in cui si racconta una cosa simile: Gesù crolla di sonno. Nemmeno la tempesta lo sveglia: lui dorme sul cuscino. Lo svegliano urlando, lo accusano di infischiarsene: non ti importa? Gli importa eccome, ci tiene alla pelle, tant’è che sgrida il mare e il vento e li placa. Sarà poi tornato a dormire come chi, spenta la sveglia, si gira dall’altra parte e riprende sonno? E noi riusciamo ancora a dormire, venuta la sera delle nostre giornate vorticose? Sappiamo ancora abbandonarci sul cuscino? I nostri figli, quando senza salutarci spariscono nelle loro camere, vanno a dormire o ad affrontare la loro seconda giornata, navigando online tra una tempesta di chat e di idiozie fino all’alba?

Mc 4,35-41      Venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

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