Accadrà

Quale migliore descrizione della preghiera? Cos’è infatti pregare se non gettare un seme e poi andare via? Con cura prepari il terreno, con attenzione vi poni il seme, poi non devi che abbandonarlo, là nascosto sotto terra. Lo lasci perché sai, perché credi, perché sei certo che accadrà. Accadrà cioè che il seme germoglierà, uscirà dalla terra e tu lo vedrai. Come, tu stesso non lo sai. Ma sai che accadrà. È questa fede, questa certezza, che ti fa nascondere nel cuore di Dio la tua preghiera. È questa fede che ti fa poi riaprire gli occhi, rialzare, tornare alla tua attività. Come avverrà, tu non lo sai. Ma sai che avverrà. Questo è pregare: sapere che avverrà e non curarsi del come e del quando. Curiamoci di seminare bene pregando. Il resto lo fa Dio.

Mc 4,26-34 Gesù diceva alla folla: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.