
A motivo del giuramento e dei commensali il re non volle rifiutare la richiesta della fanciulla, e fece decapitare Giovanni. Che ammirevole coerenza! Ecco cosa succede quando chi non ha morale vuole apparire uomo di saldi princìpi. Il giuramento di un uomo vuoto può forse avere un contenuto? È il nulla sul nulla. Eppure è pieno il mondo di gente così. Ricordo un uomo che, uscito dal carcere dopo anni, vi rientrò dopo una settimana per omicidio premeditato. Ho dovuto – mi disse – non potevo non farlo. E invece poteva, come Erode avrebbe potuto. Come ciascuno di noi potrebbe, dovrebbe, saper cambiare idea, cambiare decisione, se è fondata sul male e non sul bene. Non siamo chiamati ad essere uomini d’onore, disposti a tutto fuorché a cambiare. Siamo chiamati a conversione, che significa rivedere la propria direzione. È al vangelo che dobbiamo essere coerenti, non alle nostre più o meno impulsive decisioni.
Mc 6,14-29 Il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.