Distintamente

Ci vuole tempo, costanza, lui stesso deve intervenire più volte per portarci a vedere distintamente. Bisogna lasciarsi imporre le mani oggi, domani e dopo ancora, fuori dal villaggio, lontano dalla folla. Soli con lui. Bisogna dare tempo di agire alla preghiera, come una medicina. Gli occhi del cuore, troppo a lungo chiusi, non possono recuperare la vista interiore in un attimo. Crediamo di vederci, ma per noi gli altri non sono che una selva indistinta, come alberi camminano e si agitano, tutti uguali tra loro. Occorre lasciarsi curare gli occhi più volte per tornare a vedere distintamente ogni cosa da lontano e poter agire bene. Distinguendo persona da persona, bene da male. “Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli. Infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi. Fa’ che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti” (preghiera eucaristica)

Mc 8,22-26 Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

Lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Oggi il Card Carlo Maria Martini compirebbe 96 anni. Non ringrazieremo mai abbastanza Dio per averlo avuto come Vescovo, come maestro, come padre.