
Questa pagina di Vangelo dice cose tanto vere al punto che accadono di nuovo mentre le si legge. È rivolta a tutti coloro che sono seduti sulla cattedra di Mosè, cioè hanno grande autorità religiosa, e che però dicono ma non fanno. Noi stessi, mentre leggiamo questa parola, le diamo ragione continuando a non fare ciò che chiede. È una fotografia spietata del tipico personaggio ecclesiastico che si compiace dei saluti e dei primi posti d’onore a banchetti e cerimonie. Tutti i titoli che nella chiesa di Gesù sono da lui stesso banditi, sono ampiamente utilizzati: padre, maestro, guida. Con i derivati di abate, badessa, maestra, superiora, monsignore, eccellenza, eminenza e santità… Che disastro! Non ci resta che ridere, sperando che le altre pagine di Vangelo siano un po’ meno ignorate di questa. Se poi, oltre alla speranza, vogliamo provare a darci una regolata, potremmo iniziare a farci chiamare per nome. Così, semplicemente per nome, come i bambini, come Gesù o Maria o Francesco. Vedi video qui sotto
Mt 23,1-12 Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».