Per tutto

Oggi ci lasciamo incantare da questo testo dell’antico testamento, che di antico non ha proprio nulla. È un testo attualissimo, quasi una fotografia delle nostre giornate. Tutto, troviamo il tempo per tutto. Piangere e ridere, tacere e parlare, conservare e buttar via, amare e odiare. Facciamo tutto e il contrario di tutto. Qoelet, il libro “ateo” della Bibbia, non mette nell’elenco la preghiera. Forse nemmeno noi la mettiamo. L’inizio del vangelo di oggi pare rispondere all’uomo moderno Qoelet con l’immagine di Gesù che prega in un luogo solitario e i discepoli con lui. Trovavano il tempo per tutto, quindi anche per pregare. Il luogo era solitario, non loro, non Gesù. Loro erano insieme. Ognuno a pregare in silenzio, sapendo che a pochi metri i fratelli erano lì, pregando. La nostra preghiera personale è sempre fatta unendosi a quella di Gesù. Troviamo il tempo. Perché il tempo c’è.

Qoelet 3,1-8 Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

Lc 9,18 Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui.