Come Elia

Stavano scendendo dal monte, ma non erano andati a farsi una passeggiata e non era un monte qualunque. Sul quel monte avevano partecipato alla trasfigurazione di Gesù. L’avevano udito e visto parlare con Mosè ed Elia. Ecco allora la domanda: Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Alludendo a Giovanni Battista, Gesù risponde che un Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. E se non si riconosce chi deve venire prima del Messia, come si riconoscerà il Messia stesso? Domani incontreremo di nuovo il Battista, non più libero nel deserto ma rinchiuso in carcere. Porrà domande su Gesù e questi, a sua volta, chiederà alla gente chi sia il Battista. Elia, Giovanni, Gesù… Ciascuno si interroga sull’altro. Perché non accada di non riconoscerlo, di non capirlo, di trascurarlo facendone ciò che si vuole. Noi crediamo di conoscere gli altri, ma di loro non sappiamo nulla.

Mt 17,10-13 Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.