Non puoi

Povero Erode, non gliel’avevano spiegato. O forse sì, ma sul più bello se l’era scordato. Quando si agisce d’impulso e si elimina chi, parlando, ci mette in crisi, non si risolve un bel niente anzi, la paura aumenta. La persona che abbiamo allontanato, anziché sparire, pare che acquisti forza. Le sue parole risuonano nella nostra mente, la sua immagine fluttua nei nostri sogni. Chi ci circonda sembra avere ad ogni attimo il cattivo gusto di rievocare fatti che riportano in vita chi credevamo sepolto, se non sotto terra, almeno sotto una coltre di silenzio imbarazzato. Ma, come Erode, ci troviamo ad ammettere che a nulla è valso uccidere, scomunicare, allontanare, ignorare il “grillo parlante” che, magari un po’ petulante, ci rinfacciava la verità. Ora lui non c’è più, ma proprio questa assenza rende alle sue parole la forza che hanno sempre le ultime parole. E ci troviamo sconfitti dalla nostra vittima: Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!

Mc 6,14-29 http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&mobile=&Citazione=Mc+6%2C14-29&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3&VersettoOn=1