Ascensione

Tre parole fondamentali, in questa festa dell’ascensione di Gesù. Si staccò. In un mondo di fredde distanze e però pure colmo di relazioni malate di dipendenza e attaccamenti morbosi, c’è da recuperare la forza di staccarsi. Mentre li benediceva. In una società di falso rispetto, dove si è liberi di fare tutto purché lo si faccia da soli, c’è da riscoprire la gioia di sentirsi benedetti e di benedire l’altro per il cammino che intraprende. Tornerà. In una vita senza Aldilà, c’è da chiedersi se qualcuno stia davvero aspettando e creda con forza che Gesù tornerà tra noi.

Luca 24,46-53 Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Atti 1,9-12 Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

https://youtu.be/YtHl1-BweNw